Il cortometraggio inizia con un uccellino che si posa su un cavo telefonico tra due piloni, subito seguito da un secondo che gli si posa a fianco. Toccandosi i due iniziano a litigare. In breve tempo giungono sul cavo numerosi altri uccellini identici e tutti litigano tra loro per il posto. Il battibecco è interrotto dal verso di un uccello molto più grande, appollaiato su uno dei piloni: gli uccellini lo guardano e cominciano a prenderlo in giro per il suo strano aspetto. Il grosso volatile non demorde e insiste nel voler conquistare l'amicizia e la simpatia dei più piccoli: si alza in volo dal pilone e si posa al centro del cavo che inizia così a piegarsi per il peso verso il basso, fino quasi a toccare terra. Gli uccellini non ci stanno e iniziano a lamentarsi vigorosamente; il grosso uccello fa lo stesso imitandoli. Uno degli uccellini, seccato, lo becca sul corpo e il grosso uccello finisce a testa in giù con le zampe ancorate al cavo. La coppia centrale di uccellini inizia a beccagli le zampe per fargli perdere la presa. La cosa sembra funzionare, ma troppo tardi si accorgono che il loro piano per disfarsi dell'intruso non è stato indovinato: finiscono infatti fiondati verso il cielo, perdendo tutte le loro piume. Questo corto parla di bullismo. Gli uccellini piccoli prendevano in giro l'uccello più grande e alla fine della storia agli uccellini piccoli e dispettosi si è ritorto contro. Questo può insegnarci che maltrattare le altre persone non porta a nulla ed è solo una cosa negativa.
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Clicca qui pSamira ha 10 anni e ha un fratello, Jamil, che ha la febbre e un dolore forte al ventre. Il padre è assente e Samira sa di non potersi rivolgere a una struttura pubblica per un motivo molto semplice: sono clandestini.
Ci sono registi che scelgono il tema dell'immigrazione perché suscita con facilità sentimenti, magari anche contrastanti, di vicinanza o di opposizione. Alessandro Grande, in questo cortometraggio, vincitore del David di Donatello, mostra una sensibilità diversa e più intensa. Essere ammalati e farsi ricoverare, se necessario, rientra nei nostri diritti. Ma c'è chi ha lasciato terre in cui di diritti ne aveva pochi e da noi si ritrova ad averne ancora meno. È il volto della bravissima Linda Mresy a dircelo mentre canta, per farsi coraggio, una frase che significa "Nel nome di Allah il Misericordioso". Non si tratta di integralismo qui, si tratta di pura e semplice fede e, soprattutto, di amore fraterno. Samira si trova da sola ad affrontare il problema e quando va a chiedere aiuto a una donna tunisina come lei, Grande ci ricorda, con una sola frase, che queste immigrazioni riempiono vuoti assistenziali come, ad esempio, la richiesta di badanti. La macchina da presa accompagna senza la minima ombra di retorica la ricerca di una soluzione da parte della bambina. L'intento è quello di mostrarci una tranche di vita familiare che può trasformarsi in tragedia ma che potrebbe anche aprirsi alla speranza. Perché un altro pregio di questo cortometraggio, che merita un'ampia circolazione nelle sale e nei festival, è quello di ricordarci che ci può essere una luce in fondo al tunnel e che c'è chi, nonostante tutto, è ancora disposto a tenerla accesa. er modificare. CliccaUna cicogna addetta al trasporto dei neonati se la vede particolarmente brutta a causa della tipologia di creaturine che è costretta a portare, affidategli da una bizzarra nube dal carattere instabile. Riprendendo la tradizione che i bambini nascano perché portati dalle cicogne, il cortometraggio racconta la storia della cicogna Peck, addetta alle consegne di un particolare tipo di bambini (umani e animali), ovvero quelli più pericolosi, ad esempio coccodrilli, porcospini, montoni, ecc. A "fabbricare" questi bambini sono le nuvole, e in particolare è la nuvola Gus quella che produce i bambini per Peck. Il lavoro però diventa duro per la cicogna, e quando questa prova a spiegarlo a Gus viene fraintesa. Il conflitto che ne è generato si risolverà con il gioco di squadra che i due colleghi e amici capiranno di dover fare. qui per modificare. Le mie impressioni
Questo corto mi è piaciuto perché c'erano gli animali Il messaggio è di affrontare le situazioni Dalla collaborazione tra la Disney e Salvador Dalì è nato destino. La musica usata è Time dei Pink Floyd.
È un cartone animato Surrealista, era previsto di includerlo come segmento nel film "Fantasia musicana", una terza parte del classico Disney , " Fantasia ", ma, quando la produzione di questo è stata annullata, è stato rilasciato come cortometraggio solista. Destination è stato presentato in anteprima il 2 giugno 2003 al Festival Internazionale del Film d'animazione di Annecy ad Annecy , in Francia . Il corto di sei minuti segue la storia d'amore tra Cronos e lo sfortunato amore che prova per una donna mortale. La storia continua mentre le danze femminili si muovono attraverso un paesaggio surreale ispirato ai dipinti di Dalí. Non ci sono dialoghi, ma la colonna sonora include una canzone del compositore messicano Armando Domínguez . Il cortometraggio è stato accolto molto bene, ha vinto numerosi premi e nel 2003 è stato nominato all'Oscar come miglior cortometraggio animato . Destino è stato presentato per la prima volta al cinema in una versione molto limitata insieme al film Le ragazze del calendario . Questo corto mi ha appassionato perché mi piacciono le musiche usate e le opere di Dalì. n un mondo dominato da un virus che trasforma le persone in zombie entro 48 ore, marito e moglie, Andy e Kay, e la loro figlia di un anno, Rosie, vivono tranquillamente su una casa galleggiante nell'Australia rurale. Mentre si spostano per la notte, Andy vede due bambini che giocano sulla riva del fiume. Li chiama, ma continua la crociera dopo che il padre dei bambini, notando Andy, gli mostra la sua rivoltella nella cintura. Più tardi, Andy sta usando una rete per pescare dei rifornimenti fuori dall'acqua. Kay dice che le loro razioni di cibo stanno iniziando a esaurirsi, ma Andy discute dei suoi piani per andare sulla terraferma. |